
Giornata di esami finali per i partecipanti al Corso “Comunicare lo Sport”, svoltosi presso la Scuola dello Sport al Centro di preparazione Olimpica “Giulio Onesti” all’Acqua Acetosa: i corsisti hanno discusso i Project work dinanzi alla commissione presieduta dal Prof. Francesco Giorgino, referente scientifico del corso, sociologo della comunicazione e noto giornalista e conduttore del TG1. Tutti i lavori sono stati ritenuti di grande attualità e competenza; di particolare interesse i lavori che hanno riguardato da vicino gli uffici stampa di alcune tra le più importanti Federazioni Sportive Nazionali.
Il corso, articolato in quattro moduli ed iniziato lo scorso mese di febbraio, ha avuto numerose e prestigiose testimonianze dal mondo del giornalismo sportivo e non, tra le quali si ricordano quelle di Andrea Monti e Francesco Vocalelli, Direttori de “La Gazzetta dello Sport” e de ”Il Corriere dello Sport” protagonisti lo scorso mese di un inedito dibattito a due nell’ambito del convegno “La notiziabilità sportiva: teorie, tecniche e profili deontologici”, che ha visto anche la partecipazione di Riccardo Cucchi, prestigiosa voce dell’informazione sportiva di Radio Rai e di Marco Franzelli, storico volto di Rai Sport, nonché di Carlo Verdelli, Direttore editoriale dell'Offerta Informativa Rai, che ha affascinato l’aula soprattutto con l’appassionato racconto dei suoi anni alla Gazzetta dello Sport.
Nell’ultimo modulo del corso non sono mancati accenni al mondo Olimpico con le testimonianze di Carlo Mornati, Vice Segretario Generale del CONI e Capomissione della delegazione Olimpica ai Giochi di Rio 2016 e di Diana Bianchedi, Direttore Generale del Comitato Promotore di Roma 2024.
L'Università di Parma in collaborazione con l' University of Central Florida - UCF e la Scuola dello Sport organizza il Master M.E.H.P (Master in Evaluation of Human physical Performance).
Questo Master, si prefigge di creare una figura - oggi assente in Italia ma da anni ben configurata negli USA - specializzata nel valutare la performance funzionale e le risposte adattative in tutti i soggetti che si sottopongono a carichi di allenamento in qualunque ambito dell’attività fisica. Una figura professionale che sappia misurare i diversi modelli di prestazione lavorando sul campo con adeguato metodo scientifico e dialogando efficacemente col Medico dello sport da un alto e con il preparatore atletico dall’altro. Questa figura rappresenta perciò il supporto ideale per tecnici, preparatori atletici e specialisti del recupero funzionale.
Il Master, M.E.H.P, pensato per essere compatibile con l’attività professionale, prevede 10 moduli di 3 giorni (da lunedì a mercoledì) con scadenza mensile a partire da maggio 2016 fono a febbraio 2017.
Al termine delle lezioni per gli studenti sarà previsto un periodo di stage (minimo 300 ore) e il titolo del Master di secondo livello sarà ottenuto mediante tesi finale.
Gli argomenti che verranno affrontati nel corso delle lezioni saranno:
- Anatomia umana applicata al movimento
- Fisiologia e neurofisiologia dell’esercizio fisico
- Patologia generale applicata al movimento
- Posturologia, cinesiologia e prevenzione
- Teoria del movimento
- Modelli di prestazione sportiva
- La valutazione funzionale
- Statistica biomedica e informatica
- Inglese scientifico e metodologia della ricerca
Visto l'impegno che prevede la partecipazione al Master M.E.H.P, è stata studiata una formula per dare la possibilità di partecipare in due diverse modalità: come studente (selezionato attraverso il bando, deve essere in possesso di laurea magistrale o equivalente) o uditore (potrà acquistare tutto il percorso o solo alcuni moduli, non avrà la frequenza obbligatoria alle lezioni ed essendo un percorso extra accademico potrà candidarsi anche se privo di laurea magistrale)
Per tutte le informazioni scrivere a:
per informazioni amministrative e sulle modalità di iscrizione: master.formazionepermanente@unipr.it
per informazioni sui contenuti del corso e sulla didattica: master.mehp@gmail.com
E’ partita dalla Scuola dello Sport la prima tappa del Corso di formazione per dirigenti di Associazioni locali aderenti al Progetto Filippide. A dare il via il presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha riconosciuto come il Progetto incarni nel modo migliore i valori propri dello sport.
Ricordando come lo sport sia non solo medaglie ma anche stile di vita e opportunità di crescita, il Presidente ha affermato che la pratica di una disciplina sportiva rappresenta il veicolo che maggiormente è in grado di aiutare che parte con un handicap.
A presiedere l’Associazione è Nicola Pintus, che ha accolto i partecipanti insieme con il Direttore della Scuola Rossana Ciuffetti e con il Presidente dell’Accademia Maestri dello Sport Gianfranco Carabelli. Insieme le due istituzioni hanno collaborato per la realizzazione di questa prima esperienza formativa, che si svolgerà nel prossimo fine settimana a Montepulciano.
In aula non è mancata l’emozione, grazie alla testimonianza vivace e priva di retorica di due grandissimi dello sport italiano, Giuseppe Gentile e Michele Maffei. Atleti che hanno completato, e arricchito di senso, la loro carriera sportiva attraverso gli insegnamenti ricevuti alla Scuola, nel Corso per Maestri di Sport che ha rappresentato negli anni ‘60 e ’70 una straordinaria avventura culturale che ha dato al sistema sportivo dirigenti e tecnici di altissimo profilo.
Grande sostenitore e regista dell’iniziativa è Gianni Bondini, giornalista e scrittore. A lui anche il merito di avere redatto un utile vademecum che raccoglie e approfondisce le tematiche sviluppate nel Corso.
Ieri alla Scuola dello Sport si è toccato con mano il futuro.
Con il saluto del Direttore della Scuola Rossana Ciuffetti, si è svolta la prima giornata del Corso in due moduli di introduzione al cloud computing e alla gestione dei big data, organizzato in collaborazione con Coninet e Engineering Ingegneria Informatica spa e rivolto in modo particolare al mondo federale.
Gli sviluppi informatici rendono più agevole e raffinata la gestione manageriale dei dati sportivi ed anche l’analisi dell’attività sportiva. Sapere come si sta evolvendo il mondo IT permette di sfruttare al meglio le potenzialità del sistema.
Durante il primo modulo sono state introdotte le modalità IaaS, PaaS e SaaS, evidenziando per ciascuna di esse pregi e difetti.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di proiettare la loro realtà informatica in prospettiva Cloud. Attraverso gruppi di lavoro, hanno progettato servizi su Cloud atti a rispondere alle esigenze di flessibilità e contenimento dei costi, senza trascurare gli aspetti legali che il modello implica.
Appuntamento al 4 maggio per il modulo dedicato ai big data, per comprendere come le nuove tecnologie a disposizione possano creare valore nello sport.
Una bellissima pagina di giornalismo è andata in scena oggi nelle Aule della Scuola dello Sport.
Narratore Carlo Verdelli, nuovo Direttore editoriale dell’offerta informativa della RAI, figura cardine e grande innovatore negli anni trascorsi alla guida della Gazzetta dello Sport.
Occasione il Corso “Comunicare lo sport” diretto da Francesco Giorgino, giunto al terzo modulo che ha come tema la notiziabilità sportiva e che nella tappa odierna ha previsto, dopo il saluto del Direttore della Scuola dello Sport Rossana Ciuffetti e di Gianni Bondini, storico capo redattore della Gazzetta, una emozionante testimonianza di Verdelli che ha ripercorso la sua vita professionale, con particolare riferimento alle fasi dedicate allo sport. Da giornalista non sportivo fu chiamato a dirigere la Gazzetta, raccogliendo idealmente l’eredità di Gino Palumbo, figura storica che ebbe il merito di trasformare quel quotidiano in giornale popolare, introducendo un linguaggio emozionale che sapeva parlare alle persone appassionate di sport.
Utilizzando magistralmente la narrazione come registro comunicativo, Verdelli ha richiamato l’importanza della dignità del giornalismo sportivo, che si è espresso anche attraverso il contributo di grandi firme. Con riferimento al suo più recente impegno professionale, Carlo Verdelli ha infine ribadito come la RAI, in quanto servizio pubblico, consideri lo sport centrale nell’offerta formativa, ricordando il grande impegno economico che renderà possibile la fruizione gratuita degli Europei di Calcio e degli ormai prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici. Come opportunamente recita lo spot in onda in questi giorni,“Lo sport è di tutti”.
Ad accogliere l’ospite il Presidente del CONI Giovanni Malagò, che si è detto onorato della presenza di Verdelli, che aggiunge valore ad un Corso rivolto a chi intende dedicarsi ad una professione che offre buone opportunità, perché lo sport è sempre più protagonista dei nostri tempi. Il Presidente ha infine espresso apprezzamento per l’offerta formativa della Scuola dello Sport, sempre più caratterizzata da alto valore professionalità.

Oggi alla Scuola dello Sport una occasione di formazione di alto profilo, aperta alla partecipazione dei giornalisti che, numerosi, sono presenti ai lavori, introdotti dal saluto del Direttore Rossana Ciuffetti, del Responsabile Ufficio Comunicazione del CONI, Danilo Di Tommaso, di Paola Spadari che presiede l’Ordine dei Giornalisti del Lazio e di Paolo Pirovano che è Segretario dell’Ordine nazionale.
Il tema odierno, dedicato alla notiziabilità sportiva, è parte del terzo modulo del Corso “Comunicare lo sport”–articolato in quattro moduli - che la Scuola dello Sport organizza con la direzione scientifica di Francesco Giorgino, giornalista del TG1 e docente alla LUISS.
Nella sua relazione di apertura Giorgino illustra, con riferimenti puntuali alle teorie sociologiche e alle scienze della comunicazione, i nuovi modelli di giornalismo, caratterizzati da sempre maggiore complessità. Numerose le problematiche affrontate, dalla funzione sociale del giornalismo (sorveglianza e organizzazione di senso, attraverso la creazione di cornici narrative) all’overload informativo , all’evoluzione del pubblico, che da soggetto passivo, diviene attivo e interattivo, al fenomeno dei così detti Citizen Journalist, ovvero il giornalismo diffuso che produce informazione liquida, plasmata anche grazie al contributo dei lettori. Conclude il suo intervento di largo respiro richiamando la responsabilità del giornalista cui si richiedono competenze nuove e diverse e soprattutto l’adesione ad una cultura del rispetto che preveda la persona come fine e non come mezzo.
Di grande interesse l’incontro, inedito, fra due Direttori di testate giornalistiche, Andrea Monti della Gazzetta dello Sport e Alessandro Vocalelli del Corriere dello Sport, magistralmente intervistati da Francesco Giorgino sulle tematiche del confronto fra stampa sportiva e stampa generalista e su come cambia la narrazione sportiva quando lo sport è di scena sul web.
La notizia sportiva alla radio e in televisione è l’argomento dei due interventi del pomeriggio, affidati al vice Direttore di RAI Sport Marco Franzelli e da Riccardo Cucchi, “voce” di RAI Radio 1 e Responsabile Informazione Sportiva RAI. Di particolare interesse il riferimento alla storica trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”, che ha rivoluzionato l’informazione sportiva radiofonica, introducendo la simultaneità e la contemporaneità dell’informazione in tempo reale, che diverrà poi il paradigma dell’attuale sistema televisivo satellitare e pay per view.
Il corso “Comunicare lo sport”, al quale partecipano, fra gli altri, molti addetti stampa delle Federazioni sportive, prosegue nei giorni prossimi con gli interventi di Francesco Soro che è il Responsabile Affari legislativi istituzionali ed attività di presidenza del CONI, di Francesco Giorgino e di John Genzale, docente all’Università Americana di Roma. Da segnalare la giornata conclusiva del terzo modulo, che vedrà la presenza autorevole di Carlo Verdelli, Direttore editoriale dell’offerta formativa RAI, vice Direttore di “Epoca” e del Corriere della Sera, oltre che collaboratore di Repubblica.
E’ Iñigo Mujika, fisiologo, ricercatore e preparatore di molti grandi atleti, il keynote speaker del Seminario che la Scuola dedica alla periodizzazione e al tapering a cinque mesi dai Giochi Olimpici di Rio.
Guardando a questo appuntamento e con l’obiettivo di ottimizzare le strategie di tapering, si è colta l’occasione della presenza del prof. Mujika per un workshop riservato ai Direttori tecnici delle Squadre nazionali che ha preceduto il seminario del 9 marzo. L’incontro è stato introdotto dal Segretario generale del CONI Roberto Fabbricini, che ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa che favorisce lo scambio di esperienze fra coloro ai quali è affidata la “forza sportiva” del nostro Paese. Presente anche il Vicario del Segretario generale e responsabile della Preparazione Olimpica Carlo Mornati, che nel suo indirizzo di saluto indica questo incontro come il primo di una serie di iniziative formative congiunte fra Scuola dello Sport e Preparazione Olimpica.
Il giorno successivo, apre il Seminario su Periodizzazione e tapering il Direttore della Scuola dello Sport Rossana Ciuffetti che saluta i moltissimi intervenuti (fra i quali Direttori tecnici, allievi del Quarto livello Europeo, del Quarto livello FIDAL, tecnici federali, studenti universitari) e gli autorevoli relatori che interverranno nella giornata, sottolineando il contributo all’ allargamento delle conoscenze e delle competenze dei tecnici dello sport italiano , attraverso il confronto con le più qualificate e avanzate realtà internazionali.
Alberto Miglietta, AD di Coni Servizi, evidenzia come queste iniziative formative di alto profilo, dirette anche alla platea universitaria, contribuiscano a costruire solide professionalità per chi fa dello sport il proprio lavoro.
Con l’abile regia scientifica di Antonio la Torre, hanno inizio gli interventi con il contributo di Marco Bonifazi, coordinatore dei settori agonistici della Federazione Italiana Nuoto. Contributo di ampio respiro che illustra le basi biologiche su cui si fonda la periodizzazione.
Il primo intervento di Mujika riguarda le moderne strategie di periodizzazione, che rappresentano una alternativa al modello tradizionale , poco flessibile nelle sue applicazioni, non in grado di soddisfare le attuali esigenze di multi peack performances. Flessibilità che invece caratterizza i sistemi più avanzati, che tengono conto principalmente della necessità di individualizzare l’allenamento, considerando le caratteristiche peculiari di ciascun atleta e le esigenze specifiche di ciascun evento agonistico e la necessità di esprimere più volte durante la stagione capacità elevatissime di prestazione.
Conclude l’intensa mattinata la relazione di Marco De Angelis, Università dell’Aquila, cui è affidato un tema di difficile soluzione, ovvero se sia possibile una supercompensazione ottimale. Sapere esattamente in quale condizione si trova l’atleta e quindi sapere quando allenare e quando no, e quanto allenare migliorando, questo l’interrogativo al quale la scienza dell’allenamento cerca di rispondere attraverso la proposizione di vari metodi di valutazione, molti dei quali presentano limiti di applicabilità.
E’ di nuovo Iñigo Mujika ad affrontare nel pomeriggio il tema del tapering, ovvero di quelle strategie che consentono il migliore avvicinamento possibile all’evento agonistico, riducendo il volume di allenamento con l’obiettivo di mantenere e incrementare gli adattamenti fisiologici conseguiti , riducendo al minimo le sensazioni di fatica. Attraverso un ampia analisi degli effetti del tapering sulla performance ed un esame approfondito delle basi scientifiche delle strategie di tapering, Mujika richiama nuovamente la necessità di considerare i profili individuali di adattamento, con l’obiettivo di individualizzare sempre più l’approccio all’allenamento e dello stesso tapering.
Maria Francesca Piacentini, docente all’Università del Foro Italico, ha presentato nel suo intervento vari strumenti soggettivi di monitoraggio dell’allenamento, atti a misurare lo sforzo percepito, la fatica mentale, e più in generale ad evidenziare il punto di vista dell’atleta, favorendo la relazione a distanza con l’allenatore e in grado di fornire un feedback immediato della condizione soggettiva.
Sul versante degli strumenti oggettivi di valutazione si colloca la relazione del Preparatore atletico del Sassuolo Calcio, Maurizio Franchini, che presenta un’ampia rassegna di metodiche e richiama la necessità di un controllo costante del carico e del recupero, utilizzando strumenti validati, di facile impiego e di immediata lettura, prestando sempre molta attenzione alle istruzioni e alle possibili fonti di errore.
Giovanni Melchiorri, Università Tor Vergata, Roma, illustra le strategie di periodizzazione impiegate dalla squadra nazionale di Pallanuoto, di cui Melchiorri è medico. Strategie caratterizzate da molte variazioni nella programmazione degli allenamenti, in funzione di una valutazione complessiva dei fattori stressogeni e delle esigenze dettate dalla costruzione del gioco, anche in relazione ai tempi-diversi- effettivamente giocati dai singoli giocatori.
Spetta al prof. Antonio La Torre la conclusione di una densa giornata di formazione che ha fortemente evidenziato la relazione complementare fra campo e ricerca per lo sviluppo dello sport di alto livello.

Si è conclusa oggi la seconda edizione del corso di Alta Specializzazione in Management Olimpico, organizzato dalla Scuola dello Sport del CONI.
Rossana Ciuffetti, Direttore della Scuola dello Sport, e Diego Nepi Molineris, Direttore Marketing e Sviluppo del CONI, hanno brindato con i ragazzi per l'ultima giornata di lezione.
Il prossimo appuntamento sarà la discussione del project work scelti dai ragazzi a conclusione del percorso formativo.

Un seminario tecnico all’insegna dell’interattività fra docenti e discenti, che può contare su un’aula altamente qualificata e su relatori di prestigio che indossano per l’occasione la tuta e le scarpette.
Antonio la Torre, che del seminario è l’ideatore e il referente scientifico, nel suo intervento guida chiarisce (in accordo con Gajda & Dominguez) il concetto di core, termine che identifica i muscoli del centro del corpo. Questi muscoli stabilizzano il corpo sia durante azioni statiche (es. il mantenimento della stazione eretta) sia durante azioni dinamiche (es. correre lanciare, sollevare un peso, ecc). La combinazione di buoni livelli di forza e di stabilità, necessari per svolgere attività quotidiane e sportive, definibile come core stability, gioca un ruolo importante nella prevenzione degli infortuni e nell’approccio all’allenamento. Con riferimento all’American Council of Exercise, La Torre spiega anche il significato di Functional Training, inteso come insieme di movimenti integrati, multiplanari, che coinvolgono accelerazione, stabilizzazione, decelerazione, con l’intento di migliorare abilità, efficienza e core strenght.
Sulla scorta di questo necessario inquadramento teorico, i lavori si sono spostati in palestra, dove grazie alla competenze e alla creatività di Roberto Benis, Daniele Bosio e Silvia Paviglianiti, sono state proposte agli intervenuti differenti sequenze di esercizi, con lo scopo di comprendere il metodo, condividere un linguaggio, definire con appropriatezza i punti di osservazione, concordare modalità di intervento e di correzione, sempre con un occhio attento all’obbiettivo che si intende perseguire.
Si ritorna in aula nel pomeriggio e dopo un breve saluto del Direttore della Scuola Rosanna Ciuffetti e del Coordinatore delle Scuole Regionali dello Sport Marcello Marchioni, si è assistito alla preziosa testimonianza di due esperienze, l’una condotta nell’ambito del Golf, riferita dal Direttore Sportivo (Gianluca Crespi) e dal Preparatore fisico (Franco Iacovitti), l’altra maturata nell’ambito del Calcio giovanile e raccontata con grande passione da Vincenzo Pincolini.
Il seminario si conclude con un ulteriore momento di confronto fra docenti e partecipanti che ha permesso di scambiare informazioni ma soprattutto esperienze maturate nei propri ambiti di attività.
Come sempre il valore aggiunto dei Seminari della Scuola è rappresentato proprio dalla presenza in aula di tecnici che operano in sport diversi e trovano in questi appuntamenti un’occasione importante di confronto, di trasformazione, di crescita.
Una giornata dedicata all’incontro fra due realtà, quella sportiva e quella della fisioterapia, che da sempre dedicano il loro impegno per il benessere dell’atleta. L’occasione è stato il primo seminario tecnico della Scuola dello Sport, organizzato in collaborazione con il Group of Italian Sport Physical Therapists, il cui Presidente, Carlo Ramponi, ha aperto i lavori sottolineando il valore di questo incontro con la Scuola dello Sport, della quale apprezza l’impegno per la formazione delle diverse figure professionali che operano nello sport.
La prima relazione è stata affidata a Carlo Varalda, Direttore Sportivo Nazionale FIPE, che si è proposto ai fisioterapisti come interfaccia tecnico-sportiva, trattando il tema della periodizzazione, intesa come un modo di interpretare l’allenamento in funzione di un obiettivo e con una attenzione alla personalizzazione dell’allenamento.
Si è poi discusso del ruolo del fisioterapista all’interno dello staff tecnico federale, rimarcando l’importanza del rispetto dei ruoli, evitando pericolose sovrapposizioni.
Ha illustrato la sua esperienza Mariam Rosa, fisioterapista della Nazionale femminile di Pallacanestro.
Fondamentale il punto di vista dello psicologo rispetto all’influenza del fisioterapista sull’assetto mentale dell’atleta. Giuseppe Vercelli, psicologo di importanti club e squadre nazionali, ha in proposito avanzato una interessante proposta del Modello SFERA, di cui è ideatore, declinandolo rispetto alla professione del fisioterapista ed offrendone anche spunti pratici.
Nel suo saluto di benvenuto il Direttore della Scuola dello Sport Rossana Ciuffetti ha sottolineato l’importanza della tematica, che rappresenta un’area nuova per la Scuola, destinata a figure che sono fondamentali per lo sport italiano.
E’ affidata a Marco Mencarelli, allenatore delle squadre nazionali giovanili femminili di Pallavolo, la lectio magistralis che riguarda il management dello staff che assiste l’atleta di interesse olimpico.
Nel pomeriggio si è trattato il tema delle Certificazioni, che rappresentano per i fisioterapisti sportivi una opportunità di crescita professionale e di riconoscimento del loro operato e per l’utenza una garanzia di qualità.
La giornata si è conclusa , come consuetudine della Scuola dello Sport, con una Tavola rotonda che riunisce relatori ed esperti intono ad un tema di particolare rilievo, che nell’anno olimpico non poteva che essere dedicato all’ appuntamento di Rio de Janeiro e agli attori che saranno prossimamente in gioco.