
Alla 17esima edizione dei Campionati Mondiali di Nuoto disputati a Budapest, il Team Tricolore finisce dritto nella storia: sei medaglie in corsia, tre d’oro e tre di bronzo.
Solo a Roma, nel 2009, con una doppia Federica Pellegrini ed Alessia Filippi, l’Italia aveva ottenuto 3 titoli iridati, ma mai con 3 atleti diversi in gare individuali.
È successo ancora una volta tutto nello Stile Libero: il botto di Gabriele Detti negli 800, la rinascita dell’Araba Fenice nei 200, e la conferma dell’imbattibile Gregorio Paltrinieri, che nei 1500, dal 2014, sa solo vincere.
A fare da cornice (di estremo valore) ai primi posti, ci sono stati i bronzi per Detti e Paltrinieri, rispettivamente nei 400 e negli 800, e l’emozionante terzo posto nei 1500 Stile della 18enne Simona Quadarella, arrivata dietro solamente all’uragano Katie Ledecky e alla più esperta Mireia Belmonte.
Tutto questo, a livello letterario, ebbe inizio nel 1794 con “L’Uomo Galleggiante” di Oronzio De Bernardi, che rappresenta il primo Libro in Italia dedicato al Nuoto e alla Teoria del Galleggiamento.
Spinto da un amico a praticare regolare attività fisica per migliorare la sua salute, De Bernardi cominciò a fare bagni al mare, cosa abbastanza inconsueta all’epoca. Quest’ultimo, date le sue competenze fisico-matematiche, iniziò ad interrogarsi sulla meccanica del galleggiamento.
Molti scrittori ed artisti hanno citato l’opera come “di gran polso, con la quale l’autore fu il primo a dimostrare come il corpo dell’uomo sia più leggero dell'acqua”.
Il Testo originale è accuratamente conservato presso la nostra #BibliotecaSportivaNazionale, dotata di grande qualità e quantità, e capace di sfornare opere uniche che richiamano le origini di moltissime discipline sportive.

Nove medaglie complessive, quattro titoli iridati e primo posto nel medagliere. Un bilancio che porta la delegazione azzurra della Scherma ancora una volta sul tetto del mondo.
Un’attività che possiede un nome avente origini molto antiche. Nome che, distaccandosi dalle sue vesti marziali, venne definitivamente consacrato in ambito sportivo con la sua inclusione tra le nove discipline della prima edizione dei Giochi Olimpici Moderni.
Tra le infinite tracce lasciate dalla parola “Scherma” nei Secoli passati, il manuale Academie de l'Espée, dello scrittore fiammingo e Maestro di Scherma Girard Thibault di Anversa, è largamente considerata una delle più elaborate e dettagliate fonti esistenti sull’arte della Scherma, nonché una delle più interessanti opere mai stampate disponibili.
Questo Testo, realizzato impiegando una squadra di Maestri incisori, viene custodito nella Biblioteca Sportiva Nazionale del CONI, ed è conservato tra le numerose opere di immenso valore facenti parte del Fondo Antico della stessa.
Un Volume di Oronzio De Bernardi del 1794, custodito nella Biblioteca Sportiva Nazionale del CONI e contenente 12 Tavole, una delle quali desideriamo proiettare al giorno d’oggi.
La Tavola in questione, l’ottava per la precisione, rappresenta un uomo che siede nell’acqua.
Sì, proprio un uomo, ammesso per la prima volta ad una manifestazione internazionale di sincronizzato ai Mondiali di Kazan 2015, e non ancora alla competizione Olimpica.
A tal proposito, la nostra proiezione si chiama Giorgio Minisini, nato 21 anni fa e voglioso di dimostrare, da oramai 15 anni, l’esistenza di diverse sfaccettature nel sincro, non necessariamente contenenti trucco e costumi eccentrici, ma soprattutto stile, muscoli e velocità.
La sua compagna di viaggio, più esperta e più preziosa che mai, con in tasca già 11 medaglie Europee e un bronzo Mondiale (ottenuto proprio con Giorgio), si chiama Manila Flamini; dopo la soddisfazione sportiva più grande mai ottenuta, le sue dichiarazioni hanno colpito molto, simbolo di allenamenti che evidentemente avevano cominciato a pesarle più di prima e di un oro assaporato tante volte ma mai ottenuto: “Sono una trentenne, ho fatto tutta la fatica del mondo, ho preso un sacco di porte in faccia e ho insistito tanto per vincere, non mi interessava nient’altro, siamo arrivati ad allenare anche le dita. O si usciva matti o si vinceva”.
E si è vinto, si è vinto su una coppia Russa che insieme contava 4 titoli Mondiali e 6 Europei, si è vinto su una Nazione che ha da sempre monopolizzato la disciplina, si è vinto sulla tradizione più importante, si è praticamente vinto sul Nuoto Sincronizzato in persona.
Il primo oro italiano di sempre è arrivato sulle note toccanti di “A Scream from Lampedusa”, scegliendo quindi di raccontare il dramma e la speranza di tante famiglie che ogni giorno fuggono da guerra, fame, persecuzioni politiche e religiose. Una decisione controcorrente in un mondo di paillettes che spesso preferisce filtrare con il musical, ma una decisione che, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha portato fortuna.
#BibliotecaNazionaleDelloSport



Un evento in grande stile per salutare un’esperienza indimenticabile. E per lanciare la sfida al futuro. Sì è conclusa oggi con l’Open Day e la Graduation Ceremony - al centro dell'Acqua Acetosa - la terza edizione del Corso di Alta Specializzazione in Management Olimpico organizzato dalla Scuola dello Sport del CONI. A salutare i 27 studenti che - da metà ottobre a metà marzo - hanno seguito circa 360 ore di lezione divise in 12 moduli didattici c’erano il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, il Vice segretario Generale e Responsabile della Preparazione Olimpica Carlo Mornati, l’Amministratore Delegato della Coni SERVIZI, Alberto Miglietta, e il direttore della Scuola, Rossana Ciuffetti, oltre al Presidente della De Agostini Scuola, Gianluca Pulvirenti, e al Direttore Corporate Communication & Media Relations Unipol gruppo Finanziario, Alberto Federici (foto Mezzelani-GMT).
Malagó ha salutato gli studenti con orgoglio. "Questo è un progetto che funziona. Stiamo crescendo anno dopo anno. Sappiamo benissimo quanto i ragazzi siano nelle condizioni di dare un valore aggiunto al nostro mondo. Conosco persone strutturate e umili, sono sicuro che tutti saranno protagonisti di un percorso importante. Avverto forte il desiderio di dare lavoro ai giovani, anche se nessuno regala niente e servono formazione e capacità per tagliare grandi traguardi. Siamo penalizzati dai limiti imposti dalle dinamiche di ente pubblico e la mancata candidatura di Roma ha ridotto purtroppo il raggio di azione in senso di prospettive occupazionali ma siamo orgogliosi di tutti voi e sono ottimista per natura. Viva lo sport".
Miglietta ha sottolineato l'importanza e lo spessore del corso. "Complimenti ai 27 partecipanti del 2017: nei due anni precedenti avevamo formato 45 ragazzi, con l'obiettivo di valorizzare le loro capacità al servizio del mondo dello sport. In questo contesto avete saputo mettere in evidenza la serietà, l'impegno e le qualità che schiudono le porte di un futuro importante. Spero vivamente che possiate essere voi le persone chiamate a raccogliere la nostra eredità, rappresentando il tricolore nel mondo".
Gianluca Pulvirenti della De Agostini ha accentuato l'importanza dello sport a livello sociale. "Credo che qualificarsi professionalmente con un master post laurea sia fondamentale. La vostra scelta è giusta per entrare nel mondo del lavoro, perché lo sport ha ormai un ruolo importante nell'economia e nello sviluppo del Paese. Ringrazio la Scuola dello Sport per questo connubio così fortunato con la nostra realtà. La De Agostini è leader nelle scienze motorie ma non solo. Fa formazione docenti e tanto altro. Siamo cresciuti molto e desideriamo andare oltre. Vogliamo che lo sport entri nella primaria dalla porta principale. Questa esperienza ci ha fatto conoscere il CONI nella sua accezione globale. Non è solo agonismo ma professionalità per sviluppare il movimento a ogni livello. Potete portare la cultura dello sport in tutti gli altri settori, non abbiate paura di mettervi in gioco e di sbagliare. E' così che si diventa grandi".
Alberto Federici della UNIPOL ha sottolineato infine il ruolo strategico della componente sportiva nell'ambito delle politiche di sviluppo degli sponsor. "Complimenti al CONI per questa iniziativa perché abbiamo bisogno di persone competenti e appassionate, che conoscano le normative e le dinamiche del settore. C'è molto spazio per crescere. Lo sport deve aprirsi sempre di più alle aziende e ha sempre più elementi e strategie vincenti per farlo. É il modo migliore per incentivare le aziende a investire. Gli sponsor oggi non cercano solo la visibilità del brand. I big data oggi li hanno tutti ma serve saperli usare mettendo in atto iniziative che sappiano esaltarli, utilizzando gli strumenti più idonei. Vogliamo contribuire a far crescere lo sport e siamo sicuri che saprete rappresentare risorse importanti. Avrete nelle vostre mani degli scrigni. In bocca al lupo".
La giornata si è conclusa con le testimonianze di due studenti del corso, tra cui Pierpaolo Frattini, canottiere che ha partecipato a tre edizioni dei Giochi Olimpici. "Dopo Rio ho deciso di cambiare vita senza abbandonare il mio mondo. Ho accettato la sfida dello studio per continuare a crescere. Era il momento dell'incertezza ma devo ringraziare la scuola dello sport del CONI per l'alto livello dei docenti e per le nozioni apprese. Grazie a questo corso ho intrapreso la mia vita lavorativa. Sono tornato nella Canottieri Varese e sto organizzando anche eventi internazionali. Dopo le lezioni ho una marcia in più". Angela Masci ha proiettato il discorso da un altro punto di vista: "La mia esperienza è diversa. Ho una base giuridica e ho cercato di coniugare la mia professionalità alla passione per lo sport. Sto facendo uno stage all ufficio legali e contenzioso del CONI, dopo un corso di grande livello". Alla premiazione hanno partecipato Alessandra Sensini, Vice Presidente del CONI, Giovanna Trillini, Diana Bianchedi, Daniele Garozzo (oro nel fioretto a Rio 2016) e Marco Fassinotti (Atletica, salto in alto). All'evento erano presenti i fiorettisti della Nazionale di scherma (più le sciabolatrici Rossella Gregorio e Irene Vecchi), che stanno preparando gli ormai imminenti Mondiali di Lipsia.
La quarta edizione del corso, destinato a 22 giovani laureati che intendono intraprendere la carriera di dirigente sportivo, prenderà il via in ottobre per terminare 12 mesi dopo, al termine del tirocinio di 300 ore. Previsti 12 moduli didattici per 360 ore complessive. Le iscrizioni potranno pervenire all'indirizzo managementolimpico@coni.it entro le ore 12 del 20 settembre 2017: il colloquio di selezione avverà tra il 27 e il 29 settembre.

Insegnare a vincere. Questo lo slogan della mattinata che ha visto la Scuola dello Sport ospite della splendida Sala degli Atti Parlamentari nella Biblioteca del Senato per la presentazione di due testi delle Edizioni SdS che raccolgono contenuti e strumenti di alto profilo e rappresentano il pregevole risultato dell’opera di docenti e specialisti che affiancano la Scuola nell’impegno costante per la formazione delle varie figure professionali e, nel caso specifico, quella dei tecnici, che rivestono un ruolo nevralgico nello sport italiano.
A fare gli onori di casa la Senatrice Josefa Idem e il Senatore Franco Carraro. Presenti il Segretario Generale CONI Roberto Fabbricini, Orazio Arancio, presidente della Commissione Tecnici e rappresentante in Consiglio Nazionale CONI, il Direttore della Scuola dello Sport Rossana Ciuffetti insieme ai curatori e autori dei libri, Insegnare ad allenare e Allenare per vincere, Claudio Mantovani e Antonio La Torre.

Si è conclusa tra gli applausi la diciassettesima edizione del Corso Nazionale per Esperti di Preparazione Fisica.
Al termine dell'evento il direttore dott.ssa Rossana Ciuffetti ha incontrato i neodiplomati. Sono emerse proposte nuove ed interessanti idee per mantenere sempre elevati gli standard di uno dei percorsi formativi storici della Scuola dello Sport.
Arrivederci alla prossima edizione
La Federazione Italiana Giuoco Calcio, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e l´Università di Trento, promuove il “Primo Hackathon del Calcio Italiano – Maratona di Innovazione della FIGC” che si svolgerà a Trento il 14 e il 15 Ottobre. Attorno all´Hackathon verranno organizzati una serie di eventi pubblici, conferenze e seminari per innovatori con importanti partecipazioni da parte di gruppi industriali e di startup. Nei prossimi giorni verrà inaugurato il sito http://www.hackathon-figc.unitn.it/ per iscriversi e partecipare. Per maggiori informazioni: visita il sito http://www.figc.it/it/204/2538124/2017/06/News.shtml.

Si è concluso oggi il corso di Comunicare lo Sport giunto alla sua terza edizione.
Il corso, articolato in quattro moduli più uno di laboratorio, ha avuto numerose e prestigiose testimonianze dal mondo del giornalismo sportivo e non, tra le quali si ricordano, oltre a Francesco Giorgino, coordinatore scientifico del corso, quelle di Xavier Jacobelli, Editorialista del Corriere dello Sport, Andrea Di Caro, Vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Gabriele Romagnoli, Direttore di Raisport e Federico Ferri, Direttore di Sky Sport, protagonisti di una giornata dedicata al giornalismo sportivo e organizzata in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti di Roma.
Durante il percorso si sono analizzate le varie forme di comunicazione ed in particolare nella giornata dedicata a “I linguaggi della rappresentazione dello sport” sono intervenuti personaggi del mondo dello spettacolo come, Giuseppe Manfridi, scrittore e autore teatrale, Claudio Bonivento, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e televisivo italiano, Mimmo Calopresti, regista, sceneggiatore e attore cinematografico italiano e Antonello Venditti, cantautore italiano, che attraverso le loro testimonianze hanno mostrato la stretta connessione tra lo sport e l’arte.
Le ultime giornate di corso hanno infine avuto un riscontro pratico con delle esercitazioni di scrittura giornalistica nelle sue forme, social, web e carta stampata.
Ci vediamo l’anno prossimo per una nuova edizione.
Chi ama lo sport conosce bene il concetto di angolazione: indovinare quella giusta spesso fa la differenza tra la sconfitta e il successo nella competizione sportiva. È l’obiettivo che accomuna e contrappone il calciatore impegnato a tirare un rigore e il portiere che cerca di pararlo. Aumentarla progressivamente è uno dei segreti del tennis e calcolare quelle del proprio corpo è il rebus di ogni golfista. Chiedete poi ad un pugile se è importante per l’efficacia di un attacco o a chi gioca a basket quanto conta in un tiro al tabellone per mandare la palla a canestro. E gli esempi potrebbero continuare a lungo.Trovare le giuste angolazioni è anche l’obiettivo di “Sport Marketing & Sponsorship Management”, afferma Piero Almiento, coordinatore del corso.
Il programma infatti è pensato per trasmettere conoscenze teoriche e pratiche ai manager dello sport, utilizzando modalità che sappiano fare tesoro della loro esperienza per arricchirla e migliorarla, in modo che i risultati più avanzati della ricerca internazionale si integrino con modelli operativi e strumenti applicabili nella realtà professionale quotidiana.
Il corso offre ai partecipanti una posizione privilegiata per vedere le diverse angolazioni di chi è coinvolto nel mondo dello sport marketing e delle sponsorizzazioni: rappresentanti di club, professionisti e manager di aziende che investono nello sport e si confrontano su esigenze, punti di vista e obiettivi.
Per gli atleti professionisti, anche medagliati - già presenti nelle passate edizioni - il corso rappresenta l’occasione di acquisire metodi e competenze per dare una svolta manageriale alla propria carriera, valorizzando la ricchezza delle incredibili esperienze accumulate negli anni. Ai manager del settore, spesso mossi da una grande passione per lo sport, il programma offre un’opportunità per rafforzare la propria professionalità nel gestire o sponsorizzare eventi sportivi e per portare avanti in modo sostenibile le organizzazioni.Come nello sport, anche nella formazione la passione gioca un ruolo fondamentale. È quella che anima i nostri docenti, ispirando lezioni sempre nuove e dinamiche, ma sempre attente al profondo rigore scientifico, arricchite dalla presenza di testimonial di spicco come Bruno Cerella, simbolo dell’Olimpia Milano di pallacanestro, che nella scorsa edizione ha portato in aula la coppa del titolo italiano vinto il giorno prima. E poi c’è la Faculty, che vive l’avvio di ogni nuova edizione del corso con la stessa emozione di un putt decisivo in una gara di golf o di un tiro libero che stabilisce le sorti di un incontro di basket.
Il corso seguirà il seguente calendario delle lezioni:
Primo modulo: dal 12 al 14 giugno 2017
Secondo modulo: dal 3 al 5 luglio 2017
Si è concluso ieri il terzo modulo del Corso Comunicare lo Sport che, oltre al referente scientifico del corso, il giornalista Francesco Giorgino, ha visto la partecipazione degli addetti stampa delle Federazioni che, insieme a giornalisti di riferimento per il proprio sport hanno dato vita ad un interessante confronto tra le dinamiche della comunicazione di un ufficio stampa con quelle dell’informazione proprie di una testata giornalistica.
L’ultima giornata ha visto l’intervento di Diana Bianchedi sulla comunicazione di una candidatura olimpica e quello di Gianmarco Chieregato, uno dei più noti fotografi italiani, che ha parlato della comunicazione visiva.