La scuola polesana ha risposto “presente” al primo stimolo inviato dal Coni Point di Rovigo e dall’Ufficio scolastico provinciale. Il progetto “Sport di Classe”, promosso e realizzato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Coni stesso, ha mosso i primi passi anche tra Adige e Po. Tante le richieste pervenute all’Ufficio di Educazione fisica del referente Piero Ambretti, tutte prese in considerazione per fare in modo che nessuna scuola o singola classe polesana rimanesse esclusa dal progetto.
Un progetto che si pone come risposta concreta all’esigenza di diffondere l’educazione fisica nelle scuole primarie per favorire i processi educativi e formativi delle nuove generazioni. L’obiettivo è infatti quello di proporre 2 ore al mese di attività motoria “qualificata” in ogni classe avvalendosi della professionalità e dell’esperienza di tutor che si affiancheranno a insegnanti e dirigenti scolastici. Momenti di educazione fisica che diventeranno anche occasioni preziose per trasmettere ai ragazzi i tanti valori educativi dello sport. Il tutto con lo scopo ultimo di incrementare e perfezionare l’attività motoria già proposta dalle scuole lasciando una traccia, possibilmente indelebile, che poi venga seguita e ricalcata anche in futuro.
Nella provincia di Rovigo hanno aderito a “Sport di Classe” 8 istituti comprensivi. 19 i plessi che saranno coinvolti, per un totale di ben 127 classi. Quanto agli esperti di educazione motoria, candidatisi attraverso il sito ufficiale www.progettosportdiclasse.it, il plotone è composto in tutto da 10 tutor. Tutti laureati in Scienze Motorie o diplomati Isef. Ma per garantire uniformità di intenti e maggiori possibilità di centrare gli obiettivi del progetto, sono stati previsti anche due specifici momenti formativi per gli stessi esperti: uno a livello regionale, curato dalla Scuola regionale dello Sport del Coni, e uno in ambito provinciale. Naturale, quindi, che tra le finalità del progetto ci sia anche quella di valorizzare professionalità presenti in ambiti diversi da quello della docenza, favorendone un loro inserimento nel mondo del lavoro.
Oltre a collaborare attivamente con dirigenti scolastici e insegnati di ogni singola classe assegnata per l’organizzazione e gestione delle varie ore di educazione fisica, ogni tutor dovrà anche garantire la presenza degli alunni ai “Giochi di primavera” e ai “Giochi di fine anno scolastico”, due momenti di promozione dell’educazione motoria e dei principi dello sport che per i bambini si tradurranno i vere e proprie feste.
Federazioni ed Enti di promozione sportiva sono pronti a “entrare in classe” per far crescere il liceo sportivo “Paleocapa” di Rovigo. La strada ormai è tracciata e una nuova squadra è pronta a raccogliere la sfida. Grazie all’impegno del delegato del Coni Point di Rovigo Lucio Taschin, ieri mattina si sono riuniti attorno allo stesso tavolo molti rappresentanti dello sport polesano, tutti disponibili a collaborare con l’istituto rodigino per dar vita a future collaborazioni che si inseriscano nella proposta formativa che l’indirizzo sportivo del liceo scientifico rodigino offre ai suoi iscritti.
Al confronto, tenutosi nella sede stessa del “Paleocapa” in via De Gasperi, erano presenti Remo Zanellato (Cip), Fabrizio Gazzignato (Fijlkam), Nicola Raisi (Acsi Rovigo), Federico Simonetta (Federazione Canoa), Natascia Vianello (Fipav), Raffaele Rugin (Federazione Cronometristi), Luca Pastorello (Figc), Antonella De Angeli (Federazione Sport Equestri), Samuele Lazzari e Lorenzo Stocco (Compagnia Arcieri Rovigo), Massimo Gasparetto (Uisp Rovigo), Antonio Pizzo (Csi Rovigo) e Federico Cogo (Panathlon Rovigo).
“C’è spazio per interessanti collaborazioni nel nostro orario scolastico, sia al mattino e soprattutto al pomeriggio – ha confermato la dirigente scolastica Paola Passatempi – Purtroppo non disponiamo di una nostra palestra, ma mi è stata promessa una convenzione che dovrebbe meglio regolare il nostro utilizzo del Palazzetto dello sport e attendo una risposta entro la fine di gennaio. Il prossimo anno il nostro indirizzo sportivo inizierà ad esplorare discipline giuridiche ed economiche con nuovi docenti e, anche in questa ottica, ogni Federazione o Ente di promozione potrebbe essere utile portando le proprie esperienze concrete. Si possono creare veri e propri cicli di collaborazione. Pensiamoci tutti insieme da ora in avanti”.
Come sottolineato da Alessandra Andreotti, referente dell’orientamento del liceo scientifico “Paleocapa”, l’intenzione dell’indirizzo sportivo è proprio quella di “toccare ogni aspetto connesso con ogni singola disciplina, da quelli scientifici a quelli legati ai materiali utilizzati, fino agli aspetti giornalistici e della comunicazione”. Alla luce di ciò un contatto diretto con federazioni, enti e singole società, direttamente in orario scolastico, potrebbe arricchire non poco il percorso formativo degli studenti. Senza contare il conseguente effetto, non meno importante, di promozione verso l’esterno di un’eccellenza scolastica unica in Polesine. “L’importante è pensare in prospettiva al tipo di contributo pratico o anche solo teorico che potrete dare al nostro liceo – ha aggiunto Alessandra Andreotti rivolgendosi a Federazioni ed Enti – Lo scopo ultimo deve essere quello di dare ai nostri ragazzi una formazione il più ampia possibile nel mondo dello sport”.
“Purtroppo il Coni Point di Rovigo formalmente non può stipulare una convenzione con il liceo scientifico per sostenerlo in questo percorso. Però, al di là dei pezzi di carta e delle firme, l’intesa c’è già ed è già solida – spiega Lucio Taschin – La prima cosa da fare è informare tutto lo sport polesano, in primis gli ambienti dove gravitano ragazzi che escono dalle scuole medie, per far conoscere questo indirizzo sportivo. Facciamo squadra e promuoviamo forme di collaborazione a tale scopo anche tra singole società”.
Il liceo scientifico “Paleocapa” aprirà le sue porte anche oggi per far conoscere a tutti le sue offerte didattiche. Gli “Open Day” proseguiranno poi il 30 e 31 gennaio.
Nebbia e freddo non hanno frenato la voglia di correre degli studenti polesani che ieri mattina si sono presentati al via della fase provinciale dei Campionati studenteschi di corsa campestre. Un evento organizzato a Ceregnano in collaborazione tra l’Ufficio di Educazione fisica dell’Ust di Rovigo e il Comitato provinciale del Coni, con il prezioso sostegno anche economico del Comitato provinciale Fidal.
Circa 130 i ragazzi presentatisi al via all’impianto sportivo del Comune polesano. Cinque le scuole secondarie di primo grado della provincia
rappresentate: Badia Polesine, Ceregnano, Lendinara, “Riccoboni” e “Bonifacio” di Rovigo. Le gare hanno coinvolto due categorie, Ragazzi e Cadetti, a loro volta suddivisi in base al sesso, per una mattinata che si è articolata dunque in quattro diverse campestri. Le prime tre, quelle riservate a Ragazze, Ragazzi e Cadette, si sono corse sulla distanza dei mille metri, mentre i Cadetti hanno affrontato 500 metri in più tra prati e campi.
Alle 9.45 sono state le Ragazze le prime a scattare. La prima a sbucare tra la nebbia dopo una volata di un chilometro è stata Chiara Visentin della “Bonifacio” col tempo di 4’45”, seguita da Martina Cecchetto della scuola media di Lendinara e Sara Tescaro. Alla “Bonifacio” è andata anche la
classifica a squadre in virtù dei buoni piazzamenti di tutte le sue tesserate; secondo l’istituto di Badia Polesine, terza la “Riccoboni”.
“Bonifacio” sul gradino più alto del podio anche tra i Ragazzi grazie a Filippo Santato e al suo ottimo crono di 4’19”. Bruciato di pochi secondi il duo della scuola media di Lendinara formato da Leonardo Francescato e Martino Travaglini. Proprio l’istituto altopolesano ha però portato a casa il primo posto nella graduatoria riservata agli istituti, precedendo la “Bonifacio” e la “Riccoboni”.
Alle 10.45 primi passi di corsa per le Cadette. A completare per prima il chilometro è stata Micol Furin della scuola media di Badia Polesine, col tempo di 4’28”, che solo sul filo di lana ha avuto la meglio su Elena Costanzo della “Bonifacio”; terza Virginia Gidoni della “Riccoboni”. Primato a squadre alla “Bonifacio”,
che ha prevalso su Lendinara e Badia Polesine.
Tra i Cadetti successo per Giorgio Lodo della “Riccoboni” che ha percorso i 1500 metri previsti in 6’04”, precedendo Luca Marchesi della “Bonifacio” e il compagno di istituto Matteo Gidoni. Piazze invertite tra le due scuole medie rodigine per quanto riguarda i primi due posti della classifica a squadre, con le medie di Lendinara a completare il podio.
A premiare gli atleti a fine giornata anche il presidente della Fidal provinciale Sergio Pascucci. Riuscita anche l’organizzazione dei trasporti in rete tra le scuole (due per pullman). Ringraziamenti dovuti al Comune di Ceregnano per la concessione dell’impianto e alla società sportiva locale per l’ospitalità, oltre naturalmente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per i contributi preziosi necessari all’acquisto di materiale e attrezzature per l’attività sportiva nelle scuole.
Il tempo stringe. Entro l’1 gennaio 2016 anche le società sportive dilettantistiche, ad esclusione di quelle che svolgono attività a basso impatto cardiovascolare (come bocce, biliardo e golf) dovranno dotarsi di un defibrillatore semiautomatico. L’obbligo, già legge per le società professionistiche, è imposto dal “decreto Balduzzi”, datato 2013 e finalmente pronto a tradursi in una svolta definitiva per il mondo sportivo. In ogni palestra o impianto di gioco non dovrà mai mancare questo prezioso strumento.
Ma il Polesine è davvero pronto al cambiamento? Quasi insidie nasconde la nuova normativa? E soprattutto, abbiamo già la necessaria dimestichezza con i defibrillatori? Per rispondere a queste e a molte altre domande il Coni Point di Rovigo ha organizzato per sabato 28 novembre un convegno nella Sala della Gran Guardia, in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo a partire dalle 9.30, dal titolo “Defibrillatori: a che punto siamo?”. Un evento organizzato in collaborazione con il reparto di Cardiologia dell’Ulss 18 diretto dal dottor Loris Roncon, la Centrale Operativa del 118 diretta dal dottor Marco Sommacampagna e con il sostegno della Scuola regionale dello Sport del Veneto, durante il quale si cercheranno di affrontare gli aspetti regolamentari, medici e giuridici legati ad un argomento così delicato. Non mancherà la testimonianza degli Amici del cuore di Rovigo, da sempre impegnati in attività di sensibilizzazione e informazione sulle malattie del sistema cardiocircolatorio.
A sottolineare quanto sia importante un approfondimento in materia di defibrillatori, ricordando anche recenti fatti di cronaca fortunatamente a lieto fine, è la dottoressa Mariapaola Galasso, cardiologa dell’Ulss 18. “A settembre nel reparto di Cardiologia di Rovigo sono stati ricoverati due pazienti colti da arresto cardiaco durante l’attività fisica ed entrambi ‘resuscitati’ dal pronto intervento degli astanti che, dopo aver praticato il massaggio cardiaco, hanno utilizzato con successo i defibrillatori semiautomatici presenti riuscendo ad interrompere l’aritmia e ripristinare il ritmo regolare del cuore – ricorda la dottoressa, che aggiunge - L’arresto cardiaco in età giovanile interessa 4/5 soggetti su 100.000 persone ma, tenendo conto dell’aumento dell’attività fisica, anche in soggetti più anziani non è evenienza così rara”.
La presenza di un defibrillatore in un impianto sportivo e il suo corretto utilizzo possono dunque salvare una vita in caso di arresto cardiorespiratorio. “L’intervento più importante e primario è quello del massaggio cardiaco con cui il soccorritore, attraverso ritmiche compressioni del torace, vicaria l’attività di pompa cardiaca, interrotta dall’evento aritmico, permettendo di conservare le funzioni vitali dei vari organi – spiega Mariapaola Galasso - Per interrompere l’aritmia alla base dell’arresto cardiaco, prima dell’avvento dei DAE (defibrillatori semiautomatici, ndr), era necessario attendere l’arrivo del personale medico, con evidente allungamento dei tempi di rianimazione, mentre adesso anche ‘laici’, addestrati con appositi corsi gestiti dal 118 o da organismi accreditati, possono utilizzare questi device. L’apparecchio infatti è in grado di fare autonomamente la diagnosi, sollevando da questa responsabilità il soccorritore che deve solo premere il pulsante per erogare la scarica elettrica”. Ricordiamo che ogni minuto di ritardo nei soccorsi riduce del 10 % la probabilità di successo.
Riepilogando, come comportarsi dunque di fronte a un arresto cardiaco se si dispone di un defibrillatore semautomatico? “Nella cosiddetta catena della sopravvivenza i punti essenziali sono: riconoscimento e attivazione precoce del sistema di soccorso, rianimazione cardiopolmonare precoce eseguita dai presenti, defibrillazione precoce eseguita dai presenti, intervento dell’equipe di rianimazione avanzata. Da quanto detto si capisce il motivo per cui con la legge Balduzzi ha voluto tutelare chi pratica attività sportiva dotando tutte le strutture dove si pratica attività sportiva dei DAE. La loro presenza ‘sul campo’ permette di ridurre i tempi del soccorso e aumentare la possibilità di sopravvivenza dei pazienti”, spiega la cardiologa dell’Ulss 18.
Va poi detto che i DAE all’interno degli impianti sportivi entrano nella rete più generale del Public Access Defibrillation (PAD) cioè della rete di tutti i defibrillatori presenti nel territorio coordinati dalla Centrale del 118 pronti ad essere utilizzati in tutte le emergenze.
Non tutti però hanno già familiarizzato col nuovo strumento medico. Alcune società devono ancora dotarsene. Altre sono alle prese con più di qualche interrogativo. “Lo scopo di questo incontro, organizzato dal Coni point di Rovigo in collaborazione con l’Azienda sanitaria Ulss 18 e la Scuola regionale dello Sport del Veneto, è proprio quello di sensibilizzare le società sportive e fare il punto della situazione nella nostra provincia – sottolinea Maria Paola Galasso, che poi circa le principali criticità che si incontreranno nell’iter di adeguamento alla normativa, aggiunge - Al momento credo ci siano difficoltà legate soprattutto ad aspetti pratici nella gestione dei defibrillatori, specialmente in realtà come le palestre scolastiche condivise da più società”.
E’ proprio dalle scuole che secondo la dottoressa dell’Ulss 18 dovrebbe partire una campagna per la diffusione di una cultura della rianimazione. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il progetto ‘Kids save lives’ che promuove l’inserimento in tutte le scuole, per i bambini dai 12 anni in su, di 2 ore all’anno di cenni di rianimazione cardiopolmonare per educare le giovani generazioni. Tale richiamo è stato anche ripreso dal nostro Governo nella ‘Buona scuola’ ma l’assenza di risorse economiche stanziate penso renderà difficile il decollo del progetto”.
NB. Nei prossimi giorni verrà comunicato il programma dettagliato del convegno.
Ritorna, per la seconda volta nel 2015, l’atteso appuntamento con le Benemerenze sportive del Coni. Dopo l’evento dello scorso giugno (dedicato ai risultati sportivi ottenuti nel 2013), sabato 5 dicembre sarà di nuovo tempo di premiare le eccellenze dello sport polesano in occasione della nuova Cerimonia di consegna degli ambiti riconoscimenti a cinque cerchi. Al Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo in piazza Garibaldi 31, a partire dalle ore 10, saranno distribuite le Stelle di bronzo al merito sportivo, le Medaglie al valore atletico e le Palme al merito tecnico relative all’anno 2014.
Nel rinnovato intento di fare squadra con chi ogni giorno opera nel territorio per il bene dello sport, il Coni Point di Rovigo guidato dal delegato Lucio Taschin ha deciso di impreziosire la cerimonia con un momento dedicato a Federazioni sportive, Enti di promozione sportiva e Discipline sportive associate del Polesine. Ad ognuna di esse è stato chiesto di segnalare una figura (atleta, tecnico o dirigente) che, pur non avendo necessariamente vinto titoli o medaglie, meriti un riconoscimento per l’impegno profuso nel processo di crescita del movimento sportivo, soprattutto attraverso l’attività giovanile. L’obiettivo è gratificare figure divenute di esempio in un ambito più territoriale, rendendole protagoniste proprio nella vetrina più prestigiosa per il Coni Point di Rovigo.
Prossimamente verrà reso noto un programma più dettagliato della cerimonia con l’indicazione delle autorità che interverranno.
Incoraggiare i bambini a svolgere attività fisica, dare un aiuto concreto a famiglie che non hanno possibilità economiche per sostenere i costi di un’esperienza extra scolastica, promuovere uno stile di vita sano, e infine diffondere i valori educativi dello sport. Questi i quattro fondamentali obiettivi di “Coni Ragazzi” il progetto sociale, sportivo ed educativo frutto della collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri , il Ministero della salute e il Coni.
Un’iniziativa che coinvolgerà nell’intero Paese 30mila alunni dai 5 ai 13 anni e che il provincia di Rovigo troverà attuazione a Badia Polesine. Il Comune altopolesano e Venezia sono gli unici due del Veneto ad essere stati individuati come aree da coinvolgere sulla base di quattro parametri oggettivi: dispersione scolastica, reddito Irpef/persone fisiche, tasso di disoccupazione ed elenco delle “Aree Interne”, periferiche e ultraperiferiche. Scopo del progetto è infatti quello di permettere ai bambini che entreranno in graduatoria di praticare gratuitamente attività sportiva pomeridiana (2 ore alla settimana) scegliendo tra le molteplici discipline offerte dalle società che hanno aderito all’iniziativa.
In Polesine sono tre le realtà sportive che hanno risposto “presente” all’invito del Coni e che quindi apriranno le loro strutture a questo innnovativo progetto: Basket Badia 1978, Rugby Junior Badia e Volley Bagnolo di Po. Parallelamente alle ore di attività sportiva, sarà condotta una importante campagna informativa sui corretti stili di vita, che coinvolgerà le società stesse, i ragazzi partecipanti, le loro famiglie, le scuole e gli eventi organizzati dal Coni.
Per partecipare al progetto “Coni Ragazzi” occorre essere nati dal 2002 al 2010 e avere domicilio o residenza nelle aree identificate; quindi, per quanto riguarda il Polesine, nel solo Comune di Badia Polesine. Non è richiesto, come requisito d’accesso, il possesso della cittadinanza italiana. Per le iscrizioni dei ragazzi, possibili fino al 9 novembre (eventuali proroghe saranno comunicate), è necessario accedere al sito www.coniragazzi.it o presentare l’apposito modulo stampabile online direttamente alla società selezionata; occorre inoltre la dichiarazione Isee attestante il reddito familiare o una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’amministrazione locale competente. Nell’identificazione dei beneficiari si privilegeranno le fasce più basse e i nuclei con un numero maggiore di componenti. L’obiettivo, per quanto riguarda il bacino badiese, è di raggiungere almeno il traguardo dei 50 ragazzi partecipanti in modo da sfruttare nel migliore dei modi questa rara possibilità di rendere lo sport davvero accessibile a tutti.
Per info è possibile anche contattare il fiduciario per la zona di Badia del Coni provinciale, Marco Crivellaro, oppure rivolgersi alla sede del Coni Point Rovigo il martedì e giovedì dalle 9 alle 13.
Appuntamento in grande stile ieri a Limena (Padova) per il Consiglio regionale del Coni per la prima volta riunitosi in forma “allargata” con la partecipazione straordinaria dell’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari e tutti gli assessori comunali allo sport dei capoluoghi di provincia. Al tavolo anche i delegati dei Coni Point e i presidenti di federazione e enti di promozione sportiva. Tutti riuniti per impostare in modo sinergico le future azioni da attuare per promuovere lo sport in Veneto e superare le problematiche esistenti. A rappresentare il Polesine l’assessore di Palazzo Nodari Andrea Donzelli e il delegato provinciale a cinque cerchi Lucio Taschin.
Un quadro chiaro e completo della situazione attuale è stato presentato dal presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle che ha elencato all’assessore Cristiano Corazzari i numeri di un movimento regionale secondo in Italia solo alla Lombardia. "Rappresentiamo oltre 8mila società sportive - ha esordito Bardelle - per 600mila atleti tesserati. Numeri grandi. E grandi sono le sfide che vogliamo affrontare insieme alla Regione Veneto. Ci aspettiamo maggiore integrazione con le istituzioni politiche, maggiore attenzione del territorio, un riconoscimento della nostra Scuola regionale dello sport. Ma soprattutto l'attuazione della nuova Legge regionale per lo sport”, ha concluso il presidente.
"Aver fatto esperienza come amministratore di un piccolo Comune ha insegnato cosa vuol dire affrontare i problemi di tutti quei volontari che mandano avanti lo sport da sempre - ha prontamente replicato l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari, in passato primo cittadino di Stienta - Ho intenzione di essere al fianco del Coni e soprattutto dei territori, che spero mi sollecitino e supportino nel costruire un percorso vincente e produttivo anche in una materia delicata come quella dell'impiantistica sportiva. È in corso una valutazione sulla Legge regionale per lo sport, saranno sicuramente fatte delle modifiche, pertanto l'invito è di segnalarci, anche attraverso le federazioni e le associazioni, le osservazioni per migliorare il testo”.
“Dobbiamo fare squadra insieme con la Regione Veneto e sono tanti gli spunti da mettere insieme”, ha affermato l’assessore del Comune di Rovigo Andrea Donzelli, che a breve condividerà con il Coni Point di Rovigo la piattaforma delle iniziative sportive per tutto il 2016. Dello stesso avviso il delegato provinciale Lucio Taschin. “Raccogliamo la sfida lanciata dal presidente Bardelle per invertire la rotta che vede la provincia di Rovigo in forte ritardo in materia di sport, pur in presenza di tante realtà che meritano di essere supportate”, ha spiegato il numero uno del Coni polesano.
L’unione fa la forza. Coni Point Rovigo e Ufficio Scolastico Provinciale si aggrappano al più tradizionale e inconfutabile dei motti per riproporre con forza lo sport tra le nuove generazioni polesane. Tra il Comitato rodigino a cinque cerchi e il mondo scolastico si è rinnovata una forte sinergia che non si limita ai fondamentali progetti da porre in essere all’interno degli istituti, sconfinando, tra le altre cose, anche alla programmazione di eventi e all’ambizioso proposito di valorizzazione il territorio attraverso la pratica sportiva. Obiettivi perseguibili grazie all’intesa creatasi istantaneamente tra il nuovo delegato provinciale del Coni Lucio Taschin e il referente per l’educazione fisica dell’Ufficio Scolastico Provinciale Piero Ambretti.
“Fin dai primi incontri con il delegato provinciale si è stabilita una perfetta sintonia sui traguardi comuni da raggiungere, con l’intenzione di creare sinergie a 360 gradi per mettere in risalto i valori educativi, sociali e culturali dello sport – spiega proprio Ambretti – Per questo abbiamo stabilito l’istituzione di un tavolo tecnico provinciale costituito da rappresentanti Coni e delle federazioni sportive, nonché da docenti di educazione fisica, che si riunirà periodicamente. ”.
Coni Point Rovigo e Ufficio Scolastico Provinciale hanno già posto le basi anche per molti dei progetti da porre in essere nei prossimi mesi. “Tramite il progetto ‘All together sport’ avvieremo un’attività pomeridiana integrata condotta assieme tra società sportive e i quattro Istituti comprensivi del Comune di Rovigo – anticipa Ambretti – Per quanto riguarda la scuola primaria, riproporremo ‘Be-Active’, un progetto nell’ambito dell’educazione alla salute che in provincia di Padova ha riscosso già l’adesione di ben 120 plessi: prevede lo svolgimento di 10 minuti al giorno di attività fisica divisi in due momenti da 5 minuti, uno all’inizio delle lezioni e uno durante l’intervallo. I risultati ottenuti a livello internazionale attraverso 5 soli esercizi proposti sono davvero notevoli in termini di miglioramento delle condizioni di salute dei bambini”.
Tra gli obiettivi comuni in agenda non manca l’approntamento di un piano di aggiornamento congiunto sia per tecnici che per docenti sulla qualità della formazione e la definizione di “standard educativi”.
“Con il delegato provinciale Lucio Taschin stiamo già pensando anche all’organizzazione di un grande evento sportivo nel 2016 che coinvolga scuole e società, inoltre lavoriamo a quattro mani per la progettazione di ‘parchi sportivi provinciali’ per la valorizzazione del territorio e l’utilizzazione di aree verdi per la pratica di attività outdoor”, prosegue Ambretti nell’esposizione delle tante idee in cantiere.
Non un’ipotesi, bensì una certezza, il ritorno dei Campionati studenteschi provinciali nel 2016. “Già 12 scuole hanno aderito al piano di condivisione delle spese di trasporto che consente di contenere i costi a carico degli studenti superando così i problemi degli anni scorsi - conferma il referente per l’educazione fisica dell’Ufficio scolastico provinciale, che infine fa sapere –Predisporremo tre diverse reti scolastiche distrettuali a livello territoriale per implementare l’offerta a livello sportivo. In questo modo da ogni istituto del Polesine sarà più agevole partecipare ai bandi del Miur per accedere ai fondi appositamente destinati”.
Il percorso dunque è tracciato. L’asticella da superare è alta e naturalmente più saranno i soggetti coinvolti, pubblici o privati, più aumenteranno le possibilità di superarla. Coni Point Rovigo e Ufficio scolastico polesano si sono già rimboccati le maniche.
Come nella più rapida delle staffette, anche nel Comitato Coni di Rovigo il testimone passa da una mano sicura all’altra per garantire allo sport polesano rinnovato slancio. Con la presentazione ufficiale di questa sera, ospitata nella Sala mediateca del Palazzo delle Federazioni sportive di Rovigo, è così iniziato “lo sprint” di Lucio Taschin nel ruolo di delegato provinciale a cinque cerchi. A suggellare il passaggio di consegne tra Marco Bonvento, che per quasi tre anni ha ottimamente guidato il Comitato, e il nuovo numero uno dello sport polesano è stato il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle. "Qualche tempo fa Marco mi ha comunicato le sue difficoltà nel riuscire a essere presente in modo costante nel territorio, problemi dettati dalle tante attività in cui è impegnato - ha spiegato Bardelle - Il Polesine è una provincia che ha bisogno di un continuo rilancio in ambito sportivo e così ho aperto attraverso il sito del Coni Veneto la procedura per individuare chi potesse prendere il suo posto. Quella di Lucio Taschin è stata l'unica candidatura arrivata in 10 giorni, sostenuta dalle firme di altrettante società del territorio. Ringrazio Marco per l'onestà e Lucio per essersi assunto la grande responsabilità di diventare delegato del Coni, un
ruolo molto importante soprattutto in una provincia come quella di Rovigo che necessita di cultura sportiva". Proprio il delegato uscente Marco Bonvento ha voluto riassumere con queste parole il suo positivo mandato. "Questo incarico mi ha onorato e mi ha permesso di conoscere il bellissimo mondo delle società sportive. Però servono tempo e 'fiato' per ricoprirlo e, soprattutto dopo la laurea in psicologia che ho preso di recente e che mi ha aperto nuove prospettive, mi sono trovato un po' asfittico - ha spiegato Bonvento - Sono felice di lasciare il mio posto a una persona che conosco da tanto tempo e che parla la mia stessa lingua: la lingua dello sport". Idee subito chiare per il nuovo delegato provinciale del Coni, che prima di prendere la parola ha omaggiato il suo predecessore con un papillon, da sempre suo inconfondibile compagno di stile nelle occasioni che contano. "Come prima cosa, voglio mettere insieme un gruppo di persone valide che possa rappresentare bene il Coni su tutto il territorio - ha spiegato Lucio Taschin - Sabato incontrerò i fiduciari che già sono attivi. I giovani sono un mio grande pallino e ho intenzione di riavvicinare la scuola riprendendo le attività scolastiche del Coni che si sono interrotte. Il Comitato a cinque cerchi arriverà alla gente anche attraverso una serie di eventi che proveremo ad organizzare con continuità e tra i miei obiettivi c’è anche quello di spronare la Scuola dello sport regionale per avere più formazione a Rovigo”.
Prosegue anche per la stagione sportiva 2014.2015 il progetto SPORTIVAMENTE, ideato dalle Delegazioni Provinciali Coni di Padova e Rovigo e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con interventi a sostegno dell'attivita' sportiva giovanile.
L'accordo gode dell'approvazione del CONI NAZIONALE e ha l'egida del CONI COMITATO REGIONALE VENETO, che funge da organismo di coordinamento e riferimento per la parte amministrativa.
Le Associazioni Sportive Dilettantistiche aventi sede nelle province di Padova e Rovigo, regolarmente censite presso il Registro Nazionale delle Associazioni Sportive del CONI, che partecipano a campionati organizzati dagli Organismi territoriali di Padova e Rovigo e che non hanno già ricevuto nei due anni precedenti consecutivamente l'assegnazione del buono, per poter essere inserite nelle graduatorie per l'assegnazione dei buoni in materiale (destinato all'attività sportiva giovanile) dovranno presentare la modulistica predisposta (di seguito riportata) entro il 9.03.2015.
Con questa nuova edizione, oltre alla linea dei buoni in materiale sportiva, è stata aperta un'altra linea di intervento, che riguarda l'impiantistica sportiva, che sarà però gestita direttamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo tramite apposito bando.
MODULO PER ASSEGNAZIONE MATERIALE per associazioni affiliate a FSN / DSA e CIP
MODULO PER ASSEGNAZIONE MATERIALE per associazioni affiliate a EPS